Una formazione ai confini della musica: tre strumenti classici (violino, violoncello e contrabbasso) che navigano tra Mozart e Charlie Parker, passano da Django Reinhardt per arrivare al Yiddish ed al tradizionale armeno ed irlandese.
Un intero giro intorno al mondo, musicale.
GLI ARCHIMEDI
Come molte cose nella vita, il nostro gruppo nasce per caso in una bella e stancante giornata di primavera dopo ore infinite di prove.
In una pausa, Andrea e Luca si rilassano con un caffè, figlio di una macchinetta uguale a tutte le altre macchinette del caffè del mondo davanti alle quali sostano tutti i musicisti, quelli a cui piace il caffè, s’intende.
Si rilassano perché Ravel e Kodàly sono dei padri esigenti. Gli accordi a quattro voci, i trilli doppi, le melodie suonate nel registro estremo del violino e del violoncello sono davvero difficili, ma la bellezza e l’intensità di questi suoni “quasi folk” affascinano i due musicisti.
Dopo aver bevuto il caffè, neanche troppo buono, e sentito i bicchierini cadere con un triste “ploc” nel cestino della raccolta carta, Andrea prende il violino ed inizia a suonare le prime note di All Of Me. Lo fa sempre prima di un concerto impegnativo, il contrasto tra jazz e musica classica lo fa star bene.
Luca gli va dietro con un accompagnamento tipo “walking bass”. Andrea passa la palla ed inizia un gioco di suoni tra violino e violoncello. Il risultato? Bello, caldo e accogliente come un sorriso.
Ma manca qualcosa, un terzo strumento, forse una chitarra o meglio ancora, un contrabbasso. E il contrabbasso arriva insieme a Giorgio e subito vi è una grande intesa.
La formazione è forse un po’ stramba, ma nello stesso tempo permette a questo gruppo di partire per un viaggio fatto di esplorazioni musicali e di arrangiamenti fuori dal comune.
WE PLAY!
Noi giochiamo
Noi ci divertiamo
Noi suoniamo